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PERCORSI MEDITERRANEI


 

Isola di Dino (Praia a Mare - CS)

percorso del mirto sull'isola

I turisti potranno accedere alla parte alta dell’Isola di Dino per una passeggiata suggestiva.

La partenza avviene dalla riva del capo d’arena di Fiuzzi, con imbarco sulla motobarca, l’arrivo e lo sbarco avviene sulla darsena (piccolo molo) e da quel punto inizia la passeggiata, che percorre innanzi tutto la strada principale,visibile anche navigando attorno l’isola. La prima parte è in salita su strada asfaltata per circa 1,3 Km fino in cima all’isola.

Da questo punto in poi la strada si fa pianeggiante e circondata da splendidi cespugli di Mirto, Oleandri, Euphorbia, finocchio selvatico e numerose piante di  Leucotea ed ulivi selvatici. Si raggiunge la radura per un breve riposo sotto gli alberi di pino, impiantati un tempo dalla vecchia proprietà.

Successivamente si prosegue attraverso una stradina sterrata verso la piccola torre di origine  Normanna, utilizzata in epoca Angioina e Borbonica come punto di avvistamento contro le numerose invasioni della costa.

Dalla torre  si può ammirare lo splendido panorama del golfo e le nidificazioni degli Aironi grigi e Falchi pellegrini, il tutto condito dai versi dei numerosissimi gabbiani reali. Una volta visitata la torre con una breve descrizione di quello che è stato il periodo storico delle invasioni costiere saracene in Calabria, si riparte verso il belvedere Sud dove si può ammirare il panorama che chiude il Golfo di Policastro, per poi dirigersi verso il punto più alto dell’isola, 98.2 metri dal livello del mare, ove  visitiamo la stele dedicata alla Madonna della Grotta patrona di Praia a Mare e dei suoi pescatori, eretta nel 1905 in occasione dell’incoronazione della madonna  da Mons. Lomonaco e ricostruita dopo 100 anni.

Da quel punto, in fila indiana, si può accedere ad un piccolo belvedere che raccoglie a vista l’intera spiaggia di Fiuzzi e di Praia a Mare con un colpo d’occhio ricco di colori eccezionali.

Il ritorno  si effettua verso la strada principale e quindi la Darsena in discesa, la passeggiata si concluderà con un bel tuffo nelle acque di fronte alla darsena, per poi rientrare con la Motobarca sulla spiaggia di Fiuzzi.

 

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IL MIRTO DELL’ISOLA DI DINO

Il progetto Mirto dell’Isola di Dino è gestito da un associazione senza scopo di lucro ed una serie di trasformatori del frutto che da millenni nasce spontaneamente sull’isola di fronte la bella cittadina di Praia a Mare (Cosenza).

La Liquoreria che già da tempo realizzava il liquore al mirto, ma che usava frutto non raccolto sull’Isola di Dino, grazie all’accordo tra l’associazione e la Liquoreria “del Conte” di Praia a Mare, dal 2007 si può apprezzare il liquore al mirto dell’Isola di Dino con tanto di etichetta e marchio registrato dall’associazione stessa, attraverso una campagna di promozione dedicata al comprensorio ed a un riconoscimento territoriale del prodotto.

Le peculiarità di questa bacca che nasce sull’isola di Dino si differenzia da quella che spontaneamente cresce sulla costa.

Innanzitutto il Myrtus communis dell’Isola di Dino ha la stessa base genetica di quello della costa, ma sono le peculiarità del terreno e della assoluta mancanza di influenza di traffico e  movimenti antropici che permette alla bacca isolana una migliore resa dal punto di vista della raccolta ed una particolare grandezza e rotondità. Gli stessi produttori del Liquore hanno ammesso un colore a prodotto finito più intenso con un aumento in positivo del gusto man mano che il prodotto finito allunga la sua stagionatura.

La bacca inoltre non è stata raccolta con metodi intensivi ma con una estenuante raccolta a mano bacca per bacca, che permette un assoluto rispetto della pianta ed un sicuro rinnovo del frutto nell’anno successivo.

L’abbinamento (Isola di Dino-Mirto) ha una caratteristica storica, infatti il nome “Dino” dato all’isola sin dall’antichità e una variazione data dal tempio di “Aedine” piccolo tempio probabilmente dedicato alla dea Venere che si presuppone si trovasse sulla sommità dell’isola, e guarda caso fin dall'antichità il mirto, per la sua indubbia bellezza e profumo, è stato consacrato alle divinità dell'amore e dedicato a Venere.

 Foto: archivio M. Zanoni

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