Centro Cultura e Arte 26 - Ricerca antropologica etnofotografica e promozione beni culturali, arte, tradizioni di Calabria

   mappa del sito  

   contatti  

   link  

sei in

TRADIZIONI

Mestieri antichi


 

mestieri antichi

mestieri d'una volta che vanno scomparendo


Il banditore (jettabbānnu o bannitųre) aveva il compito di fare gli annunci pubblicitari, girando per le vie del paese. Dopo aver suonato la trombetta per attirare l'attenzione, ad alta voce informava la popolazione delle novitā, degli avvenimenti importanti.

In una societā di analfabetismo e povertā erano ancora lontani i tempi dei giornali, dei volantini, delle vele e degli altoparlanti.

banditore (Guardia Piemontese)

 

Il bottaio ('u vuttāru) costruiva ed aggiustava le botti ed i barili in una societā ad economia contadina, in cui la produzione del vino era fiorente.

bottaio (Frascineto anni '80)

Foto Zanoni  tratta dal volume Castrovillari L'immagine e il tempo - edizioni Arte26 

 

Lo stagnino o calderaio ('u quadarāru) andava in giro per i paesi a stagnare i recipienti di rame molto in uso nei tempi antichi.

stagnino - calderaio (Castrovillari anni '80)

Foto Zanoni  tratta dal volume Castrovillari L'immagine e il tempo - edizioni Arte26 

 

Il calzolaio ('u scarparu) dei tempi antichi costruiva e riparava le scarpe, ma soprattutto ai benestanti. Gran parte della popolazione calzava scarpe di cuoio pesanti provviste di chiodi (tacce) sotto le suole, per renderle pių resistenti e adatte al lavoro nei campi.

calzolaio (Sangineto centro storico CS)

 

Il cestaio (cistāru o panarāru) spesso era lo stesso contadino che tramandava di generazione in generazione la sua abilitā artigianale di attorcigliare canne e cannucce per creare ceste, cestini e graticci per trasportare e conservare i prodotti agroalimentari.

 

 

 

 

 

  inizio pagina 

Cestaio (Laino)

 

Il fabbro ('u furgiāru): questo artigiano era di grande rilevanza nei tempi antichi, soprattutto per la produzione di arnesi utilizzati per il lavoro nei campi.

fabbro (Castrovillari anni '80)

Foto Zanoni  tratta dal volume Castrovillari L'immagine e il tempo - edizioni Arte26 

 

Il maniscalco ('u ferraciucci) sistemava gli zoccoli con ferri ai cavalli, ai muli ed agli asini per renderli pių resistenti al lavoro dei campi. Era lo stesso maniscalco - fabbro che costruiva i cosiddetti ferri di cavallo, oltre a falci, zappe ed altri attrezzi.

maniscalco (Trebisacce anni '80)

Foto Zanoni  tratta dal volume Castrovillari L'immagine e il tempo - edizioni Arte26 

 

Il bovaro ('u gualānu) possedeva una coppia di grossi buoi che attaccava al giogo che tirava un aratro di legno ed arava i campi, prima che arrivasse il trattore e le motozappe.

Bovaro (Saracena anni '80)

Foto Zanoni  tratta dal volume Castrovillari L'immagine e il tempo - edizioni Arte26 

 

 

Il seggiolaio ('u seggiaru), di solito ambulante, impagliava le sedie usurate dal tempo con le foglie di una pianta palustre molto duttile e resistente, chiamata guda.

impagliatore di sedie (Castrovillari anni 2000)

 

La lavandaia ('a lavannāra) lavava i panni nell'acqua del fiume o ai lavatoi pubblici, facendo la liscėvia ('a lissėa)

 

 

 

  inizio pagina 

lavandaia (Mormanno fine '800)

 

Il mietitore ('u mititųru) era il contadino che, sopportando caldo e arsura, falce alla mano procedeva alla mietitura delle immense distese di messi. Col tempo, la mietitrebbia ha fatto scomparire questo mestiere.

mietitori (Morano anni '50)

Foto Archivio: A. Magnelli Morano

 

Il pastore ('u picurāru) era una figura importante nella societā ad economia pastorale del passato; il suo stato economico traspariva dal numero di pecore possedute. Questo mestiere antichissimo fruttava bene dalla vendita di latte, lana, formaggio e carne ovina e caprina.

pastore (Castrovillari anni '80)

 

Le ricamatrici, e le sarte (ė maste ė cųsi) erano molto richieste nei tempi antichi.

Dalle loro mani laboriose uscivano i corredi di lenzuola, copriletti, tovaglie ricamati e gli abiti di gala (vest'i pacchiāna) indossate per i matrimoni.

ricamatrici

Foto d'epoca (archivio Longo) tratta dal volume Castrovillari L'immagine e il tempo - edizioni Arte26 

 

Il sarto ('u mastu cusitųru) possedeva una vera e propria "arte" che insegnava agli allievi, per confezionare gli abiti giornalieri per i popolani e i vestiti per i benestanti. Quest'artigiano raffinato aveva una bottega con tanti discepoli, mentre le sarte di solito svolgevano questo mestiere in casa e lo insegnavano a tante ragazze, che a quei tempi non frequentavano la scuola.

sarto (Morano anni '50)

Foto d'epoca Archivio: A. Magnelli Morano

 

Il sellaio ('u mmastaru) era l'artigiano che costruiva la sella per montare a cavallo ed il basto per sistemare la soma. Oltre al basto fatto con assi di legno, imbottiti di paglia e modellati per la schiena dell'animale, preparava anche le briglie di cuoio, la cavezza ed il pettorale.

I sellai furono molto attivi fino agli anni cinquanta del novecento quando cavalli ed asini erano ancora gli unici mezzi di trasporto.

sellaio (Spezzano Albanese)

Foto d'epoca Archivio: Pro Loco Spezzano Albanese

 

La filatrice o tessitrice sin da tempi antichissimi ha lavorato al telaio la lana, la seta e il cotone che si produceva in abbondanza.

 

 

 

 

  inizio pagina 

tessitrice (Frascineto anni '50)

Foto d'epoca archivio Papās A. Bellusci Frascineto

 

Il vasaio costruiva stoviglie e recipienti, giare per l'olio ed il vino, orciuoli per l'acqua in terracotta.

vasaio (Trebisacce anni '80)

Foto d'epoca (archivio Zanoni) tratta dal volume Castrovillari L'immagine e il tempo - edizioni Arte26 

 

Il carrettiere ( 'u trainėri) era il camionista dei tempi passati. Con la diffusione dei motori, il trasporto a traino scomparve.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il carretto era usato anche per trasportare persone, oltre che merci, in tempi in cui il sistema viario non era efficiente o scarso.

carrettiere (Castrovillari anni sessanta)

Foto d'epoca (archivio Zanoni) tratta dal volume Castrovillari L'immagine e il tempo - edizioni Arte26 

 

il carretto usato come taxi (Castrovillari 1963)

 

Lo zampognaro ('u ciarameddāru) quando non esistevano i dischi e la radio passava nei vicoli dei paesi, soprattutto sotto le feste, ed rallegrava gli animi con la sua musica.

zampognaro (Rotonda anni '80)

 

Š Autore foto: Maria Zanoni, ove non altrimenti specificato.

Delle foto d'epoca č indicata la fonte e sono protette da copyright.

 

 

<< torna all'indice tradizioni

  inizio pagina 
   
   

Š  Copyright 2005 - 2014  Tutti i diritti riservati - Centro Arte e Cultura 26 ( C.F:94001680787 )

Associazione culturale di ricerca antropologica etnofotografica fondata da Maria Zanoni nel 1978