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Galleria Nazionale Cosenza


 

 

Galleria nazionale di palazzo Arnone

un polo museale prestigioso a Cosenza


Palazzo Arnone

 

L'imponente Palazzo Arnone, situato nel centro storico di Cosenza, è stato in questi ultimi vent’anni uno degli impegni più rilevanti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel Mezzogiorno. Ora è diventato una realtà importante avviata a diventare il "polo" museale più prestigioso dell'Italia meridionale, dopo Capodimonte.

sala 5 A

 

Costruito a spese del tesoriere Bartolo Arnone all'inizio del XVI secolo, sul Colle Triglio, fu presto venduto al demanio. Fu adibito a carcere. Nel 1747 alcuni prigionieri vi appiccarono il fuoco e fu restaurato nel 1754. Fu definitivamente completato nel 1847.  
La toponomastica di colle Triglio è molto antica, derivando presumibilmente dal greco "Trilio" o "Trilocus", a indicare i tre vertici della conformazione orografica. Originariamente il luogo doveva ospitare un tempio dedicato a Jano, Camasene e Minerva, la triade divina venerata dai popoli italici di stirpe osca.

sala 5 B - in primo piano:  Luca Giordano - Ascanio Luciani
Veduta con rovine classiche e figure
Olio su tela, 253 x 353 cm
 

L'edificio, a pianta rettangolare, è costituito da due piani; esisteva un terzo piano, crollato a causa del terremoto del 1854, che non venne più ricostruito. All'ingresso, un maestoso androne con volta a botte, esibisce un solenne affresco con lo stemma del Reale di Napoli.
Proprio all'inizio del 2003 è stato portato a termine un importante progetto culturale, volto alla riqualificazione dell'edificio, a seguito dell'acquisizione e del recupero conservativo e funzionale, al fine di trasformarlo nel "polo museale".

sala 1

 

Nelle ampie sale si possono ammirare alcune opere dei più importanti artisti protagonisti della cultura meridionale tra Seicento e Settecento, le cui sorti furono determinate da personalità del calibro di Mattia Preti e Luca Giordano.

sala 2

 

Nella Galleria sono esposti, inoltre, dipinti di Pacecco De Rosa, Carlo Maratta, Sebastiano Conca, Corrado Giaquinto, considerato tra gli interpreti più significativi del Settecento italiano e del Rococò europeo, e di altri artisti appartenenti alla cultura artistica della Calabria, e dei quali sul territorio sono presenti molte opere in diverse epoche affidate a chiese e collezioni.
Sono esposte, inoltre, la celebre Stauroteca del Capitolo Cosentino e l'eccezionale icona della Madonna del Pilerio, opere consegnate in comodato dalla Curia di Cosenza alla Soprintendenza. L'icona è dedicata alla patrona della città, venerata nel culto locale per aver protetto la popolazione durante la peste del 1576 e poi nei terremoti del 1638, del 1738, del 1832 e del 1854.

 

Foto: Archivio Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria -  Soprintendente dott. Fabio De Chirico


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