pubblicato   2020 -   ARTE CULTURA

 

MUSEO NAZIONALE MAGNA GRECIA

REGGIO CALABRIA

 

l Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, a Palazzo Piacentini in Piazza De Nava, è uno dei Musei archeologici più rappresentativi del periodo della Magna Grecia e della Calabria antica. Conosciuto in tutto il mondo per l'esposizione permanente dei famosi Bronzi di Riace, capolavori della statuaria bronzea del V secolo a.C., accoglie una ricca collezione di reperti provenienti da tutto il territorio calabrese, dalla Preistoria alla tarda Età Romana.

Il percorso museale ha inizio dall'alto, con una sezione dedicata alla Protostoria, e si sviluppa fino al piano terra attraverso l'esposizione delle grandi architetture templari dei territori di Locri, Kaulonia e Punta Alice.

Le collezioni archeologiche del museo comprendono materiali di scavo da siti della Calabria, della Basilicata, e della Sicilia, che illustrano l'arte e la storia della Magna Grecia dall'VIII secolo a.C., e materiale dei periodi precedenti (preistoria e protostoria) e successivi (periodi romano e bizantino):

I Bronzi di Riace, ritrovati in provincia di Reggio, sono due grandi statue in bronzo, originali greci della metà del V secolo a.C. pervenuti in eccezionale stato di conservazione, che potrebbero raffigurare due guerrieri de I sette contro Tebe, provenienti da un più numeroso gruppo di guerrieri bronzei.

Lo studio delle terre di fusione ha permesso di stabilire la pro­venienza greca delle due statue, rispettivamente dall’Attica e l’Argolide. Presentano quasi la stessa statura (Bronzo A: m 1,98; Bronzo B: m 1,97), le medesime nudità – emblema della condi­zione divina o eroica – e la postura (la gamba destra è portante, la sinistra è piegata). Originariamente erano accompagnati da armi: l’elmo, lo scudo (sorretto dal braccio sinistro piegato) e la lancia (tenuta dalla mano destra abbassata).

Sono entrambi prodotti con la tecnica della “fusione a cera persa”. Gli occhi sono in calcite bianca, con iridi in pasta vitrea e caruncola lacrimale in pietra rosa; labbra, ciglia e capezzoli sono realizzati in rame, mentre la dentatura in lamina d’argento. 

La datazione dei Bronzi di Riace è controversa, ma certamente rap­presentano due capolavori della bronzistica del V secolo a.C.

Nel 1969 alcuni pescatori di Villa San Giovanni rinven­gono, nelle acque dell’insenatura di Porticello (RC), un piccolo giaci­mento archeologico; tra i tesori rinvenuti spiccano alcuni fram­menti di statue in bronzo: la Testa del Filosofo, un raro esempio di ritrattistica greca; e la Testa di Basilea, originale greco del V sec. a.C..

Il Kouros, una statua in marmo dell'isola di Paros, che prende il nome dalla parola greca che indicava il “fanciullo”. In archeologia viene usata per indicare una classe di statue ma­schili nude in posizione frontale, con le braccia distese lungo i fianchi e una gamba avanzata. La statua, databile intorno al 500 a.C., ha un’altezza di circa cm 90 (originariamente doveva misurare circa cm 130). Nonostante la provenienza del marmo dall’isola greca di Paros, è possibile che sia opera di un’artista operante in Magna Grecia, presumibilmente a Reggio.

Il gruppo dei Dioscuri, proveniente da Locri. Le statue dei Dioscuri, che risalgono alla fine del V sec. a.C. o al principio del IV sec. a.C., sono in marmo proveniente dall'isola di Paro; il gruppo di destra è quello meglio conservato, mentre del gruppo di sinistra restano solo poche parti originali, integrate da un restauro di inizio '900 in gesso chiaro.

Tavole bronzee provenienti dal tempio di Zeus di Locri Epizefiri;

Collezioni di pinakes, ex voto in terracotta recanti a rilievo scene del ratto di Persefone provenienti da Locri Epizefiri;

Collezioni di gioielli, specchi in bronzo, e medagliere.

 Un grande istituto museale nazionale permanente dedicato alla Magna Grecia. 

 



I Bronzi di Riace metà del V secolo a.C. 





testa di filosofo - Porticello



testa di Basilea - Porticello



Kouros.VI sec.a.C.




Gruppo Dioscuri, Castore e Polluce (420-380 a.C.), proviene da Locri




le preziose terrecotte, i gioielli, tavole bronzee e pinakes esposte



Pinax proveniente da Locri - Persefone e Dioniso



Pinax proveniente da Locri - rapimento di Persefone



pinax di Locri Ermes e Afrodite
 


 
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