pubblicato  2020 -   Arte

 Parco Archeologico di Sibari e Museo Nazionale della Sibaritide

 

Sibari è la prima colonia fondata dagli Achei sulla costa ionica della Calabria; città ricca e potente, in una vasta e fertile pianura, tra i fiumi Crati e Coscile.

La zona fu il centro della civiltà degli Enotri, che ebbe la massima fioritura nell'Età del Ferro, prima dell'arrivo in Calabria dei coloni greci d'Acaia nel 730-720 a.C. I Greci fondarono Sybaris, fiorente centro commerciale in cui transitavano le merci provenienti dall'Asia Minore. La sorte di Sibari fu segnata dalla guerra contro un'altra importante città greca, Crotone, che culminò con la battaglia del Traente (510 a.C.) e un assedio di settanta giorni, a seguito del quale la città fu distrutta e allagata dalla deviazione del fiume Crati.

I sopravvissuti fondarono, nel 444 a.C., la nuova colonia di Turi, sullo stesso sito e nel 194 a.C. la città fu fondata nuovamente come colonia romana, col nome di Copiae, che fu poi cambiato nuovamente in Thurii. Continuò a essere importante fino al Medioevo, quando fu definitivamente abbandonata.

Dagli scavi risultò evidente la complessa stratigrafia dovuta alla sovrapposizione di tre città sullo stesso sito.

 Il Parco Archeologico, di grande importanza storica, ma in verità poco curato, si estende per 168 ettari e si  tratta del sito di una delle più ricche e importanti città della Magna Grecia, i cui reperti sono conservati nel Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide. 

Nel Museo della sibaritide sono custoditi oltre ai reperti che risalgono dall'era protostorica della Magna Grecia fino alla civiltà romana anche quelli  rinvenuti nei vari stanziamenti presenti nella zona compresi il Brutium e l'Enotria, principalmente negli scavi di Timpone Motta a Francavilla M.ma e a Castiglione di Paludi.

L'area del Parco è divisa in settori: "Parco del Cavallo", "Prolungamento Strada", "Casabianca" e "Stombi". Il "Parco del Cavallo" ha i resti più significativi dell'età romana: un quartiere organizzato in due grandi plateiai e un teatro (I secolo d.C.); nella zona "Casa Bianca", invece, si trova una sezione edificata nel IV secolo a.C., con una torre circolare.

E' visibile il selciato stradale realizzato con grossi basoli irregolari giustapposti a formare un piano continuo di pietre durissime resistenti all'usura dell'intenso traffico che doveva svolgersi nella città. In più punti sono visibili i solchi lasciati dalle ruote dei carri che percorrevano la strada. Gli edifici abitativi di Parco del Cavallo presentano la planimetria tipica delle case romane, con cortile quadrangolare sul quale si affacciano i diversi vani, alcuni con pareti affrescate e pavimenti a mosaico. Una grande domus del I sec. a.C., è stata messa in luce nell'area immediatamente alle spalle del teatro-emiciclo di costruzione più recente.

Il principale edificio pubblico, una delle strutture meglio conservate, è l'emiciclo-teatro. La fase più antica risale alla metà del I sec. a.C. ed è relativa ad un edificio a pianta semicircolare con grosse colonne a fusto liscio. Non è ben chiara la funzione di questo edificio, il cui assetto originario ha subìto notevoli modifiche; probabilmente  si trattava di un luogo per riunioni o un mercato. L'edificio, verso la metà del I secolo d.C., viene profondamente trasformato e riadattato come teatro.

Di fronte al teatro sono visibili i resti del Foro, un ampio slargo di forma rettangolare; a fianco l'edificio delle Terme (I sec. d.C.) al quale si accede da una serie di ambienti comunicanti, pavimentati in opus spicatum, in gran parte ancora conservato.

 L'area "Prolungamento Strada" si estende da parco del Cavallo verso il mare, interrotta dal passaggio della SS 106; qui sono affiorati vari edifici privati della fase romana, molti dei quali avevano portici colonnati sulla facciata che dava sulla strada.

 L'area "Casabianca" è a circa 500 metri dalla precedente, qui sono visibili i resti di un'area quadrangolare basolata, un grande bastione, e di una struttura a pianta circolare; poco più avanti si notano i basamenti di alcune grandi strutture di epoca romana: un hospitium, un propylon (un porticato antistante ad un tempio) ed una grande piscina.

L'area "Stombi" mostra i resti di semplici abitazioni e laboratori artigiani ed ha restituito agli scavi reperti in ceramica, ch attestano una frequentazione dell'area a fin dall'epoca della fondazione di Sibari.



Parco del Cavallo







Parco del Cavallo - il teatro











Museo Archeologico - base di un mulino



il Toro cozzante

fine del V e gli inizi del  IV secolo a.C.

 


Lo spazio destinato a rappresentazioni culturali

 

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