Il valore della memoria nel mondo di Internet

 

pubblicato il 20 Luglio 2014 -   Costume e società

 Relazione esposta al convegno "A 100 anni dalla Prima Guerra Mondiale, in una prospettiva di pace" - Celebrazioni grande guerra in Calabria

 

Il valore della memoria nel mondo di Internet

di Egidio Chiarella

È questa una serata importante e va vissuta con la giusta predisposizione, sapendo di celebrare una

Figura, il comandante Ettore Manes,  che ha dato la sua vita, a soli 24 anni, per quella libertà che

oggi  noi assaporiamo come fosse un valore ormai scontato! Ma tutti voi sapete che non è così!

Dietro al progresso civile dei popoli c’è sempre il sacrificio di chi non si è mai fermato davanti

all’ingiustizia, per difendere, non certo il suo piccolo o grande interesse personale, ma quello di una

intera nazione. Il capitano Manes, sapeva di dover combattere, per ridare al nostro Paese la sua

identità violata e oltraggiata.

La giovane autrice, Claudia Rende, sa benissimo che scrivere oggi un libro che parla di

Patria, pace, valori, prima guerra mondiale, tricolore, significa rischiare di non essere guardati con

interesse e magari anche considerati fuori tempo. La sua è una sfida, ma non di quelle che

devono  portare ad un risultato solo personale. Claudia va oltre, perché sa che la sua giovane età non

può essere sinonimo di indifferenza, di chiusura verso la storia locale, di oblio nei confronti di

pagine gloriose che hanno, invece, il compito di decifrare il presente fin dalle sue radici

originarie, non certo di fermarlo o di farlo bivaccare nelle nostalgie del passato.

È vero oggi si naviga su internet! Ma ciò non significa sicuro che il mondo debba divenire solo una

questione virtuale! Che senso potrebbe avere la vita priva di un’anima; della passione; della forza

intellettiva; del calore umano; della fraternità; di un’economia sociale locale?

Internet, quando sottomette l’uomo, e questo succede  purtroppo spesse volte,  spegne la memoria

umana e aiuta il pensiero unico ad essere, come denuncia in questi  giorni Papa Francesco, la guida

dell’umanità, in funzione dei soli mercati  e a discapito della  sapienza umana che viene da Dio.

Scrive a proposito  il teologo calabrese Mons. Costantino di  Bruno: “Oggi si pensa alla

globalizzazione dei mercati, mentre si frantuma la globalizzazione della solidarietà e della

fratellanza tra i popoli”.

Per invertire questa pericolosa rotta bisogna non vergognarsi di mettere al

centro l’uomo nella sua autentica dimensione fisica e spirituale. Un atto necessario anche per

rileggere, nella giusta direzione, la storia locale e con essa l’economia, la produzione agricola e

artigianale dei singoli  territori. Una vera possibilità per le nostre comunità, come sostiene da anni

Carlo Petrini, fondatore di slow food, di arginare la loro decadenza attuale, rilanciando  l’autonomia

culturale, sociale ed economica di ogni singola realtà, in rete con i contesti più rappresentativi. 

Solo così possono affiorare, senza sterili nostalgie, le proprie radici cristiane, le specifiche tradizioni

popolari, le storie di donne e uomini che hanno fatto della loro vita un modello da imitare, in quanto

proteso al rafforzamento del bene comune.

Allora non è anacronistico parlare dell’ufficiale ed eroe Manes in un tempo in cui l’uomo

pensa di aver risolto tutti i suoi problemi tramite un sito web. Questa iniziativa diventa invece

centrale per una importante comunità, quale la città di Castrovillari e non solo!

Non bisogna perciò confondere l’utilità con l’identità, il progresso con la memoria, le amicizie

virtuali con la collettività reale, in cui si vive ogni giorno.  L’uomo potrà anche  conquistare

tutti i pianeti, è l’augurio di tutti, ma non potrà spegnere il valore delle azioni umane che, giunte al

massimo del sacrificio, come per la morte del giovane capitano castrovillarese, hanno permesso ad

intere generazioni di vivere in un’epoca di pace e di progresso civile ed economico.

Qui non si tratta di andare controcorrente, ma di voler difendere ciò che è dell’uomo dalla notte

dei tempi e che deve sicuramente innovarsi in forme ancora più straordinarie! Nessuno, però, avrà la

forza mai di spegnere l’alito celeste che vibra nel profondo delle motivazioni umane libere e

rispettose del prossimo, volte al progresso generale degli uomini.

Da docente dico che sono proprio i giovani coloro che devono ribellarsi al pensiero unico che

internet favorisce, spegnendo il valore della memoria. Sono sempre loro che devono riprendersi,

anche tramite il web, quella libertà del cuore e della mente che nessuna scoperta al mondo potrà mai

sconfiggere o falsificare.

Da giornalista credente rimando alle parole sapienziali e universali del sacro libro del Siracide,

che nessuno mai potrà svendere al mercatino degli “effetti speciali”, oggi tanto di moda. Voci calde

che ritrovo in pieno nel libro di Claudia Rende, pensato e scritto  per non attivare l’oblio su una

figura che rimane la fierezza di Castrovillari e che comunque appartiene alla memoria storica della

Calabria e di tutta l’Italia.

Ettore Manes non è morto per un suo capriccio o per una sua personale sventura; è morto

per difendere il futuro del suo popolo, nella pace e nel benessere migliore possibile.

Leggo per finire, a macchia di leopardo, qualche verso del capitolo 44 proprio del Siracide:

“Facciamo ora l’elogio di uomini illustri, dei padri nostri nelle loro generazioni.

Il Signore li ha resi molto gloriosi: la sua grandezza è da sempre.

……..Per sempre rimarrà la loro discendenza e la loro gloria non sarà offuscata.

I loro corpi furono sepolti in pace, ma il loro nome vive per sempre.

I popoli parlano della loro sapienza, l’assemblea ne proclama la lode.”

È quello che succede oggi a Castrovillari, grazie a ciò che è stato scritto in questo libro:

Il ricordo delle gesta di Ettore Manes ci viene, infatti, restituito per sempre da coloro che lo hanno

conosciuto e da ogni  elemento, piccolo o grande,  legato alla sua storia personale, riportato

fedelmente nelle pagine del volume qui presentato;

E stasera, questa qualificata assemblea, tutta assieme, fa da cornice, grazie al libro di

Claudia Rende, all’encomio più solenne e prestigioso che mai sia stato tributato

al valore militare e umano di questo valoroso figlio di Calabria!

Complimenti perciò all’autrice, Buona serata a tutti i presenti!

 



<< indietro  inizio pagina 

©  Copyright: www.arte26.it portale del Centro d'Arte e Cultura 26 Associazione culturale di ricerca antropologica etnofotografica fondata da Maria Zanoni nel 1978